di Beatrice Barchi per Freedom Writers
PREMESSA:
Mi sono resa conto che troppo spesso ce ne stiamo rintanati in casa, siamo persi, siamo all’oscuro di ciò che accade più in là dei nostri stretti confini.
Molti di noi si sono smarriti, le loro lanterne sono tutte spente.
Luigi Pirandello raccontava la sua teoria della lanterna ne Il Fu Mattia Pascal. In quest’opera, l’autore racconta questa particolarità con la metafora di un lumicino acceso nel nostro petto, che illumina la nostra via e, in senso lato, la nostra anima e come noi vediamo (o scegliamo di vedere) il mondo. Ci mostra il bene e il male, illumina un passo alla volta il nostro percorso, una strada buia che, senza questa luce, sarebbe così paurosa da paralizzarci.
Io ho scelto di rappresentare la mia lanterninosofia attraverso la fotografia, una delle tecniche artistiche a me più care, per poter raccontare e confortare, forse, le persone che come me si sono sentite molto spesso al buio, tanto al buio da avere male agli occhi una volta usciti all’aperto.
Il buio finisce prima o poi, ma solo se noi scegliamo di rimanere accesi.
LANTERNINOSOFIA
Bisogna scegliere.
E’ inevitabile, la vita lo richiede.
L’anima è in grado di cantare soltanto se la musica fuori va a tempo. C’è un ritmo preciso da rispettare, un codice d’onore e una riverenza da fare, se si incontra una persona cui potresti raccontare la tua vita, senza venir respinto.
C’è una luce ben precisa in ogni istante della giornata, ma grazie ad una vecchia invenzione possiamo averne a piene mani anche nell’oscurità.
Questa luce è ciò che alcuni chiamano aura, c’è chi la chiama bagliore, chi la chiama anima.
Quei famosi 21 grammi sono sempre gli stessi, quale che sia il loro nome.
Esistono luci flebili, luci prepotenti, luci che scaldano e luci che bruciano.
Ci sono persone che litigano, persone che si prendono per i capelli pur di trovarsi in accordo.
Per questo bisogna scegliere.
La nostra luce ci viene assegnata, in uno di quei mistici sogni dell’adolescenza.
La nostra anima ci deve venire a patti, e anche se dovrà prenderla per i capelli, dovrà capire che questa luce, questo momento, è l’unico modo per sopravvivere.
E’ l’unico modo per essere felici.
Bisogna scegliere.
Io scelgo di scegliere. La mia luce lo richiede, e la mia anima la fa uscire dal mio petto, e illuminano insieme un cammino in salita, buio, incerto, che però sarà meraviglioso.
Bisogna scegliere.
Dobbiamo scegliere di far brillare la luce.
Freedom Writers: il progetto targato Artemidì (Associazione braidese votata all’arte in tutte le sue forme) ci porta a scoprire giovani talenti della scrittura attraverso le loro opere.