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di Nicola Brizio

#11 IL DOPO

Cosa rimarrà di questo paese dopo? Me lo sono chiesto spesso nel corso dell’ultimo anno.
Sottointeso è che per “dopo” si intende dopo che le nostre vite saranno tornate a somigliare anche solo vagamente a quel che sono state fino a febbraio 2020.
E già qui si apre una parentesi ancora nebulosa, una ipotesi, una eventualità certo sperata da tutti ma non per questo scontata.
Le variabili, oltre che le varianti, sono numerose e come biglie impazzite rimbalzano contro le sponde del flipper che in questo caso sono le casualità che possono indirizzare questa fiaba distopica verso una direzione piuttosto che verso un’altra.
Ma torniamo alla domanda principale, io vedo questo paese ridotto ad un mostro dalle infinite teste, un cerbero elevato al cubo dotato di migliaia di cervelli tutti ostinatamente focalizzati sul proprio tornaconto personale.
Il tessuto sociale non è mai stato così sfilacciato e l’individualismo più becero contagia ogni giorno, in ogni paese, almeno quanto il virus.
Salvare sé stessi, i propri cari al massimo, proprio a voler essere magnanimi, perché in fondo questa è la patria del “tengo famiglia” e ci siamo sempre trovati bene così.
Ho visto una miriade di bacheche tappezzate di schifezze nel corso degli ultimi quattordici mesi, la pandemia ha lavato via ogni filtro legato alla minima indispensabile quantità di pudore che i più ancora utilizzavano forse più per convenzione sociale che per altro.
Molti sono esplosi, avevano le loro ragioni? Forse, ma questo non toglie nulla alla lezione di antropologia sotto gli occhi di ognuno di noi.
Il fondo del barile è stato ampiamente raschiato e le peggiori pulsioni sono venute a galla in quantità così stupefacente che nemmeno ce ne si vergogna più.
Quando ci si getta in un crepaccio non è facile tornare in superficie e il crepaccio morale nel quale ci hanno trascinato coloro che hanno preferito berciare anziché collaborare ci inghiottirà, questo è quello che credo.
Il virus potrà essere debellato ma io continuerò a non sentirmi sicuro sapendo che fuori di casa avrò inevitabilmente a che fare con persone delle quali ora conosco la vera natura.

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