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Ho sempre vissuto l’ascolto musicale come un’esperienza personale, un miscuglio di emozioni che ti vengono a cercare e che ti trovano sempre, indipendentemente dal momento della giornata in cui ti trovi o dalle persone con le quali sei. Canzoni che ti arrivano dritte allo stomaco già dal primo ascolto, altre che lo fanno perchè ti riportano ad un momento particolare della tua vita e altre che ti marchiano a vita e che ti porti dentro come pesi dell’anima, come rappresentazione di un qualcosa che è intrinsicamente parte di te.

Vi faccio un esempio: Stay, U2, l’album era Zooropa, 1993…

And if you look, you look through me
And when you talk, you talk at me
And when I touch you, you don’t feel a thing

If I could stay
Then the night would give you up
Stay and the day would keep its trust
Stay and the night would be enough

Non sono mai stato un musicista, ci ho provato sì, senza neanche troppo impegno però. Non sono avvezzo alla continuità degli esercizi o al sacrificio che va fatto se vuoi diventare un vero musicista ma questa canzone è stata tra le prime che ho imparato a suonare con la chitarra, 4 accordi semplici semplici:

Re Mi7 Sol Re

e un Fa#m proprio nel punto in cui l’emozione prende voce…

Perchè vi sto dicendo questo e perchè proprio oggi? Perchè questo brano mi fa piangere, nel vero senso del termine, perchè dovete sapere che anche dopo i 40 anni è lecito piangere e quando quella morsa ti stringe il petto bisogna lasciarla fare, tanto più se vivi da solo per metà settimana e non devi spiegare a nessuno il perchè di quelle lacrime.

Oggi è il PRIMO MAGGIO.

Bono Vox a un certo punto dice che con la tv satellite e con la radio puoi andare ovunque: Miami, New Orleans, London, Belfast and Berlin…

E io, insieme a quelle persone alle quali sto dedicando proprio queste strofe, ci sto andando, ovunque. Lo sto e lo stiamo facendo da due anni, quasi come se fosse la cosa più naturale del mondo, quasi come se non ci fosse null’altro che sappiamo fare meglio o peggio, quella stessa emozione che prima veniva a cercarti attraverso una canzone adesso prende letteralmente voce.

Quell’emozione che attraverso la musica entra nelle vostre case, nelle vostre auto, nei vostri auricolari… Quell’emozione (nostra e vostra) che da due anni si chiama Radio BraOnTheRocks.

A voi, per voi… Stay, Faraway, so close.

Buon compleanno a noi.

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