[parte 1] [parte 2]
– … in un paese lontano, un fiume. Era il fiume più grande che si fosse mai visto. Separava due regnivicini, governati dai loro re, con le loro corti e i loro eserciti. Arrivò la siccità e nemmeno il grandefiume poté resistere: un metro dopo l’altro si asciugò e scomparve. Ora tra i due regni c’era un’enormestriscia di terra completamente disabitata. I due re si precipitarono a cavallo per appropriarsi di quellaterra, ritrovandosi faccia a faccia sul letto del grande fiume. “Questa terra è mia!” disse subito uno.“Non pensarci neanche, è mia!” ribatté immediatamente l’altro. E da quel giorno fu guerra. I due reschierarono i loro eserciti, che combatterono giorno e notte per settimane, e in ogni angolo del mondotutti conoscevano la “Guerra del Fiume Scomparso”.
I soldati erano stanchi, molti ricordavano a malapena il motivo per cui avevano iniziato a combattere, ma i due re non volevano cedere.
Quando arrivò il Natale, uno dei due re si commosse al pensiero del ricordo terribile che ne avrebbero avuto tutti i bambini del suo regno e chiese una tregua all’altro re: per tre giorni, nessuno avrebbe combattuto. L’altro re accettò, e per un attimo fu come tornare ad un tempo lontanissimo, quando c’era ancora il fiume e tutti vivevano in pace.
Ma, la Vigilia di Natale, mentre tutti dormivano, il re che aveva solo finto di accettare l’accordo organizzò un attacco a sorpresa. Mandò il suo esercito nel bosco, ad accerchiare i soldati dell’altro re,che dormivano tranquilli nelle loro tende. Quando si svegliarono e si accorsero dell’inganno era ormaitroppo tardi: i nemici arrivavano da ogni parte. Senza alcuna speranza di salvezza, si guardarono intornoe pregarono di poter diventare anch’essi alberi del bosco, per sfuggire alla morte. Allora la Natura,commossa dalle loro grida, esaudì le loro preghiere e tramutò i soldati in splendidi abeti.
Il re che aveva proposto la tregua, quando venne a sapere dell’imboscata, si disperò e si pentìamaramente della guerra che aveva contribuito a scatenare. Allora si arrese e disse all’altro re: “La terradel fiume è tua, prendila: le vite degli abitanti del mio regno valgono molto di più. Per troppo temposono stato cieco, ma ora vedo”. L’altro re scoppiò a ridere e se ne andò tutto contento ad occupare laterra del fiume con il suo esercito.
Quella notte, il cielo pianse i soldati caduti per l’inganno del re malvagio: la pioggia cadde come nonse ne era mai vista, e continuò a cadere per tutta la notte, spazzando via l’esercito con il suo superbore. Al mattino il fiume scomparso era tornato, e con esso, la pace.v