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[parte 1]

I pastelli colorati erano tutti sparsi sul pavimento. Quando la nonna entrò, Lia si stava allegramente colorando ogni dito di un colore diverso, del tutto indifferente alla pila di fogli bianchi e quaderni da colorare appoggiati sul tavolino verde mela.

– Nonna, guada! – disse orgogliosa, alzando le mani
– Lia… – sospirò la nonna sorridendo
Lia riprese a colorarsi il pollice di viola, quand’ecco fu come colpita da un pensiero importantissimo,fino a quel momento rimasto accartocciato in un angolo della sua testolina, e che in quel momento esplose in un gridolino di gioia.
– Nonna! Toria! – esclamò balzando in piedi, abbandonando al suo destino il povero pastello viola e precipitandosi ad abbracciare il lungo vestito della nonna.
– Certo, tesoro – disse la nonna con tono amorevole – Leggiamo una storia, ma prima metti in ordine i pastelli! –
– No voio mettere in odine i patelli – protestò Lia, incrociando le braccia e aggrottando la fronte, come solo i veri ribelli sanno fare
– Signorinella – obiettò la nonna – L’erba voglio non cresce neanche…. –
– …Nel giadino del re! – la anticipò Lia – Ma chi è queto re che no fa mai cresere l’eba? –

La sua perspicacia era sorprendente per una bimba così piccola, e la nonna non finiva mai di stupirsene. Ma era pur sempre una bambina di tre anni, e in un attimo aveva già dimenticato la sua convinta protesta, e si era messa a raccogliere i pastelli nella scatola di plastica azzurra, lo sguardo concentratomentre pensava a quello strano re che non faceva mai crescere l’erba. La nonna si diresse verso il salotto, con la nipotina che saltellava a grandi balzi dietro di lei, per calpestare solo le piastrelle scure del pavimento. I salotti delle case delle nonne hanno sempre un non so che di magico, non trovate? Luoghi fuori dal tempo dove la luce entra in un modo diverso. La nonna si avvicinò al grande scaffale vicino alla finestra, facendo scorrere il dito sul dorso di quei libri che solo le nonne hanno, con la copertina spessa e le pagine che profumano di viaggio nel tempo.

– Queto, queto! – strillò Lia quando l’indice della nonna sfiorò quello con la copertina blu. Era unlibricino piuttosto sottile rispetto agli spessi tomi con le fiabe che si raccontano ovunque in ogni parte del mondo. La nonna si sedette sulla grande poltrona di fronte alla finestra. Lia si arrampicò sulle sue gambe e andò a prendersi il posto in prima fila davanti al libro aperto, tutta concentrata come sempre a fissare quegli strani scarabocchi che si rincorrevano sui fogli. La nonna sfogliò qualche pagina, avvicinando i grandi occhiali con la montatura rosa, poi iniziò:

– C’era una volta… –

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