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Di Zio George

La favola musicale colma di vita e di musica, continua, avendoci donato questo immenso talento napoletano, nato musicalmente all’ombra di NeilSedaka
e di Bob Dylan, munito di chitarra armonica e kazoo.  La sua verve, il suo istrionismo , il modo dissacrante, ironico, tagliente e sarcastico sono 
sotto gli occhi di tutti..Il suo percorso musicale iniziato nel 1973 con Non farti cadere le braccia si esalta e trova l’apoteosi e l’empireo musicale 
con il concept album “Burattino senza fili”, diamante inestimabile del panorama musicale italiano, cantautorale e non solo.
Bennato incontra Collodi e la sua immortale favola di Pinocchio nel 1977 . Sulla riuscita del suo lavoro e sulla durata di questo successo, tutto è
ancora attuale ,reale, inossidabile. Parliamo naturalmente di “Burattino senza fili”, il burattino caro a tutti ma qui, ridisegnato e rivisitato. Viene reso vitale,
al passo con i tempi incastonato nelle caratterialità di vizi, virtù e negatività dell’uomo moderno. Si apre il disco con “E’ stata tua la colpa”, dove Pinocchio
rimpiange i tempi in cui era un burattino di legno, ma libero rispetto alla situazione attuale, dove  i fili lo impastoiano e lo rendono schiavo del sistema.
Incontriamo naturalmente Mangiafuoco che rappresenta il potere. Vuole tenere tutto sottomano e sotto controllo e non tollera chi non ha i fili per essere manovrato.
L’universo femminile è disegnato da La Fata con le vessazioni che la donna deve patire da  parte dell’uomo. Lei, la donna, da sempre paga di più e se cerca di ribellarsi
alla fine rischia di essere additata come strega. IL Grillo parlante è rappresentato come un tuttologo, un imbolsito e vuoto saccente sparasentenze , con da sempre la verità in
tasca ma spesso fuori luogo..
Il trascinante rock&roll di “In prigione in prigione” ci ricorda  il sistema corrotto della giustizia che spesso manda in galera gli innocenti.
Dotti medici sapienti,  quanti ne incontriamo nel nostro cammino!! Bennato li ridicolizza al cappezzale di un malato che di certo non viene curato dal loro narcisistico procedere, anzi
infarcendo il tutto di spocchiosa arroganza..IL fulcro si raggiunge con “Il gatto e la volpe”  che ormai sono diventati ospiti abituali del nostro lessico del nostro vivere quotidiano
quando pensiamo a confidenti e consiglieri a che comunque cercano di fregare il prossimo e, nel caso della canzone,  vengono identificati come produttori discografici alla ricerca del pollo da assoggettare. In “Quando sarai Grande” Il Pinocchio adulto scopre una realtà completamente diversa di quella sognata da burattino bambino.
Il disco è intriso di grande musica da cima a fondo, ogni solco è una goccia  di dolce miele musicale, i musicisti sono tutti in stato di grazia, arrangiamenti stellari,
per non parlare di una registrazione perfetta quasi maniacale. E’ di diritto già stato consegnato alla storia , ai posteri, e allora non resta che riascoltarlo, riascoltarlo 
all’infinito per farsi cullare, avvincere dalla leggenda fatta favola.

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