di Zio George
Alla fine degli anni 60, a cavallo degli inizi degli anni 70, raccogliendo il testimone dal precedente fenomeno musicale della beat generation, si fece strada anche qui da noi il modello progressive, il quale emise i primi vagiti in Inghilterra ma di questo ce ne occuperemo più avanti. In Italia si era ancora sotto i bènefici effetti del boom economico, la scena politica era assolutamente e per fortuna diversa da quella attuale, la Dc era il primo partito ma il PCI era uno dei più forti in Europa. Nel sottobosco di tale contesto sociale fermentava vivo e possente la voce del popolo giovanile, ruggiti di proteste e di disagi sociali venivano alimentate da un coro di cortei e manifestazioni di piazza e anche la musica naturalmente ne fu parte in causa. Sarà approfondito a dovere in seguito questo capitolo perchè di fondamentale importanza.
Questo preambolo doveroso è tenuto ad introdurre e specificare quello che ha rappresentato il progressive qui da noi. Come detto, in Inghilterra, si viaggiava forte e la musica scorreva forte e assumeva le sembianze di una roboante e possente cascata tanta erala mole di meravigliosa musica prodotta. Ecco che quindi anche da noi cominciavano a sbocciare fiori musicali sparsi qua e là per lo stivale,moltissimi gruppi e cantautori hanno subito il fascino di questo fenomeno musicale. Sono più di 200 i dischi catalogati nel progressive, naturalmente alcuni più importanti di altri, consegnati alla storia ma non all’attenzione del grande pubblico. In questo mio percorso mi soffermerò sul prodotto più noto e fondamentale per un giusto attraversamento cognitivo del fenomeno. Prima di citare i più noti e indiscussi leader progressive in Italia facciamo un po’di strada insieme alla scoperta di gruppi come i Trip di Joe Vescovi i romani, Il rovescio della medaglia oppure Quella vecchia Locanda oppure il Balletto di Bronzo autori di dischi molto belli e rispecchianti la realtà musicale. Testi onirici a volte favolistici o addirittura ispirati alle sacre scritture, come “La Bibbia”, album del Rovesicio della medaglia. La musica era composta di lunghi brani suite da una facciata almeno, nel pieno rispetto del canovaccio progressive. Osanna di Danilo Rustici recentemente scomparso hanno tracciato un solco indelebile in questo fenomeno, e restando ancora a Napoli è di fondamentale importanza arrivare ad Alan Sorrenti autore di 2 album meravigliosi come Aria, suo primo capolavoro e Come un incensiere all’alba di un villaggio deserto dove la scrittura profuma di viaggi e di terre incontaminate, viaggi da percorrere in assoluto matrimonio con la bellezza della natura, una musica avvolgente e intrisa di disagio giovanile, di voglia di eguaglianza e di libertà, insomma tantissima eleganza e bellezza prima che il suddetto Alan si perdesse con i Figli stellari e i suoi incontri in ascensore infarciti di stucchevoli cicaleggi vocali, ben altra era la sua voce e la sua potenza sonora, come il compianto Claudio Rocchi e i suoi volo magico 1 e 2, album essenziali e accattivanti. Il progressive voleva anche dire apertura ad altre sonorità, altre mete musicali come nel caso degli Area di Demetrio Stratos vocalist immenso, alfieri di un jazz rock con testi politicizzati e attenti al sociale e poi i pazzarielli di Napoli Centrale altro giro altra cosa sulla giostra dell’eccellenza e della magnificenza. Ho voluto tenere per ultimo le 3 band più famose e leggendarie per mettere ancora in risalto la grandezza di questi musicisti. A Marghera si sono formati Le Orme autori di strepitosi incontaminati successi discografici. Tagliapietra Pagliuca e Dei Rossi ci hanno deliziati per anni con ricami indissolubili e favolistici, ci sarebbe da scrivere per giorni su di loro ma in senso progressive mi voglio soffermare sul loro: Felona e Soronaconcept album riguardante la metafora di 2 pianeti contrapposti tra loro per sottolineare il distacco tra il bene e il male. Grande musica , l’immancabile suite a scandire il tutto. Il viaggio prosegue con IL Banco del Mutuo Soccorso a capo dei fratelli Vittorio e Gianni Nocenzi e l’indimenticato struggente vocalist Big Francesco di Giacomo. Darwin dove si parla di evoluzione della specie e in particolare dell’uomo rappresenta il loro apice musicale ma per parlare ulteriormentedei ragazzi di Marino Castelli Romani ci vorrebbero giorni, come i grandissimi ineguagliabili stratosferici Premiata Forneria Marconi la cui leggenda è ancora tuttora saldain nome di un percorso musicale intrapreso 42 anni fa con il nostro amato Faber, ma sarà un dettaglio da approfondire ulteriormente nei prossimi approfondimenti.
Buona musica progressive a tutti voi.