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racconto di Martina, illustrazione di Cristina.

Parte 1

In una lontana contrada della Svizzera tedesca, si narra di una giovane venuta a mancare nel fiore degli anni, il cui angelo custode esaudì il di lei ultimo desiderio d’essere tramutata in un bucaneve. “Bambina mia”, aveva domandato l’angelo, meravigliato, “Vuoi fiorire quando tutta la natura dorme? Soffrire i venti invernali, morire senza conoscere le carezze della brezza d’estate?” “Così sia”, aveva replicato la giovane, con un sorriso, “Non vivrò che un giorno, ma in quel giorno annuncerò la vita che non cessa mai di fiorire”

Mentre la fanciulla si tramutava in uno splendido bucaneve, una lacrima sottile era scesa sul volto dell’angelo, commosso dalla bontà del suo animo, e cadendo si era adagiata sui petali appena fioriti. Così, ogni inverno, in quella contrada, un bucaneve sfiorato dal Cielo sboccia senza timore sotto le coltri bianche, esaudendo il desiderio di un animo gentile.
Ma questa è solo una leggenda. E le leggende sono per i bambini.

I passi di Ethel crepitavano nella neve. Il grande prato si estendeva a perdita d’occhio in un mare di fiocchi abbaglianti, mentre il silenzio avvolgeva ogni cosa in quel suo abbraccio gelato, quando tutto tace e anche i desideri sembrano essersi scordati degli uomini. Solo il timido rivolo di respiro che si condensava in piccoli sbuffi sulle sue labbra pareva testimoniare che la vita seguitava ad esistere, al centro di quel reame sopito.

to be continued…

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