racconto di Martina, illustrazione di Cristina.
[parte 1] – Parte 2
Dietro di lei, i passi incerti di due anime provate da un avverso destino, angosciate dal silenzio di quel manto. Ma quel silenzio era musica per il cuore di Ethel. Là, immersa nella quiete più pura, dove anche il suono più lieve pareva avrebbe turbato lo stesso equilibrio del mondo, là, si sentiva finalmente in pace. Là, dove la sua voce muta non era motivo d’angoscia, o di scherno, là dove il suo silenzio era il silenzio del mondo. Là, dove tutto taceva con lei, come unito in un tacito abbraccio per quel male sconosciuto che ormai troppe lune or sono s’era preso la sua voce.
Dietro di lei, i passi incerti di una madre provata da un amaro destino, inseguita, ogni notte, dalla memoria del dolce canto della sua bambina, che con tanto ardore aveva amato. Ethel ne serbava il ricordo, in una casa ormai sbiadita dal silenzio: nessun canto si levava più tra quelle mura, le labbra della madre serrate dal dolore, l’amato flauto del padre confinato in un cassetto dimenticato.
Solo ora, in quella quiete abissale, quasi le sembrava di udire una musica dimenticata. Il suono del silenzio. Dietro di lei, i passi incerti di un padre provato da un ingiusto destino, che tutti i risparmi aveva radunato per la promessa di una miracolosa cura, nell’ultimo disperato tentativo di un naufrago alla deriva.