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racconto di Martina, illustrazione di Cristina.

[parte 1] – [Parte 2] – Parte 3

Qualche adulto col camice bianco potrebbe obiettare che ci sono tragedie assai peggiori, ma loro non conoscono Ethel. Non conoscono la sua mamma e il suo papà, e le loro domeniche sulla terrazza a scrivere canti d’amore. Non conosconole ninne nanne di Ethel per la sua mamma, quand’era stanca o aveva la febbre. Non conoscono i bambini giù in paese,che d’estate l’ascoltavano per ore sotto il vecchio olmo. Ethel non lo vedeva più da molto tempo ormai. A volte, appenasveglia, quando usciva a respirare l’aria del mattino, appoggiata alla terrazza di legno, quasi le pareva d’esser ancora là, sotto l’enorme chioma, le dita che percorrevano centenarie insenature nella corteccia. In breve tempo avevano cessatoanche di andare in paese, quando i genitori s’erano stancati degli sguardi afflitti per la sventurata bimba che aveva perso la parola.

Mentre il silenzio cullava Ethel e addolorava la sua mamma e il suo papà, uno scintillio balenò per un istante nella vastità del manto innevato. Era un bucaneve, che sfidava dolcemente il sonno dell’inverno, chinando il capo sotto ifiocchi di ghiaccio che si arrampicavano sul suo stelo. Una lacrima di neve sciolta era scivolata lungo il bocciolo, accarezzata per un attimo dal tenue chiarore di un sole annebbiato dal cielo invernale. Ethel si chinò nella neve, liberando dolcemente lo stelo dai fiocchi gelati. Le tornò alla mente una vita ormai passata, quando la mamma adornava i balconi di gigli e narcisi, e il papà rientrava con un tulipano per la sua sposa e una margherita per la sua bambina.

E un desiderio perduto si fece strada nel suo cuore, muto fino ad allora nella sua impossibilità. Ed Ethel cantò.

2 pensiero su “Ethel”
  1. Una Favola ……se guardi tra le righe vedi la Vita la Ns quotidianità lo sguardo delle persone curiose ma….poi un Fiore la Magia della Natura del Ns Mondo riporta tutto al Centro della Ns Vita. Ivana

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