racconto di Martina, illustrazione di Cristina.
[parte 1]
Goccia aprì gli occhi come ogni mattina nel suo piccolo mare trasparente. Il vetro scintillava intorno a lei, come ognigiorno, nella boccia. Nulla era cambiato, come c’era da aspettarsi, nel suo piccolo mondo sul davanzale della finestra. Pesce era già al lavoro, instancabile, a nuotare le sue vasche avanti e indietro con l’aria di chi, come sempre, sta pensando a qualcosa di molto importante. Goccia si stiracchiò e si lasciò trasportare per un pò dalla “corrente”, anchese era solo il movimento creato da Pesce, quando si metteva a nuotare più velocemente per ricreare qualcosa che assomigliasse alla corrente del mare, quella vera, e strapparle un sorriso.
– Ti vedo raggiante questa mattina – osservò, mentre con un colpo di coda si preparava all’ennesima vasca
– Tu vedi solo quello che vuoi vedere – rispose Goccia, fingendo che non fosse vero
– Io vedo solo quel che c’è da vedere. Non puoi nasconderti, nell’acqua. L’acqua è sempre sincera –
– Uff. E va bene, Sua Saggezza Pesciosa – sbuffò Goccia ridendo – Ho sognato di nuovo il mare – disse, guizzando con una capriola oltre il bordo della boccia.
– Goccia! – esclamò Pesce con tono di rimprovero
– Sì, lo so, “Smettila di fare acrobazie, prima o poi sbaglierai la mira e finirai fuori dalla boccia e ti prosciugherai” – gli fece eco Goccia facendo la voce grossa
– Tu hai paura anche della tua ombra –
– I pesci non hanno l’ombra – ribatté Pesce
– Infatti, hai paura anche di quello che non hai! – ridacchiò Goccia, facendo un’altra capriola.
Si lasciò sprofondare sul fondo della boccia e chiuse gli occhi.
– Era così reale… Il mare era calmo, di un blu cristallino, i raggi del sole scivolavano timidamente sotto la superficie, eio ero libera in quell’immensa distesa di acqua, insieme ad una miriade di gocce e ad una miriade di pesci….-
– Ora basta – la interruppe bruscamente Pesce – Lo stai facendo di nuovo – – Che cosa? –
– Perdere tempo dietro ai sogni –
– I sogni ci tengono in vita – ribatté Goccia
– Una vita di illusioni – rispose Pesce, riprendendo a nuotare.