[parte 2] [parte 1]
– Eh ma sei sempre così melodrammatico! – sospirò Goccia alzando gli occhi al cielo
– Nella vita bisogna tenere i piedi per terra – ribatté Pesce, imperturbabile.
– Ma noi siamo nell’acqua! – scoppiò a ridere Goccia, e stavolta fu Pesce ad alzare gli occhi al cielo.
Il sole aveva iniziato a tramontare, nel mondo oltre la boccia. Come ogni sera, imbruniva anche l’umore diPesce che, non potendo più nuotare le sue vasche avanti e indietro senza rischiare di sbattere contro il vetro, era costretto a fermarsi. Così, la sera si portava via tutta la sua saggezza pesciosa e la sua instancabileenergia, come succede a tutti quelli che nella vita hanno bisogno di muoversi, e quando non c’è niente da faresi accorgono di essersi dimenticati come si sta fermi. Allora Pesce si ritirava malinconico nel suo piccolo castello sul fondo della boccia, senza più armi per cacciare via i brutti pensieri, e il ricordo di quando l’avevanostrappato al suo mare tornava prepotente a bussare alla sua porta. Gli umani dicono che quelli che sidimenticano sempre tutto hanno “la memoria di un pesce rosso”, ma la verità è ben diversa. La memoria deipesci rossi, più che corta, è selettiva, a pezzi, come quelli del puzzle, quando li hai lì tutti davanti ma nessuno si incastra insieme. Pesce non ricordava esattamente quando, dove, da chi fosse stato portato via. Ma ricordava di essere stato portato via, e tanto bastava per rendere la boccia un po’ più opprimente a ogni nuovo tramonto. In quei momenti avrebbe voluto averla, la memoria di un pesce rosso. Piuttosto che ricordare di aver avuto qualcosa che era andato perduto, sarebbe stato meglio non ricordare affatto.
E mentre Pesce veniva trascinato via dalla sua memoria di pesce rosso, si perdeva la poesia del cielo al calar del sole, che Goccia ammirava incantata, ogni sera, attraverso il vetro. Sulla linea dell’orizzonte, il grandedisco giallo si tuffava tra le onde, fondendosi in un abbraccio che sapeva di casa.
– Pesce! – esclamò Goccia, senza distogliere lo sguardo nemmeno per un istante – Dovresti vedere lo spettacolo che ti stai perdendo! –
– Me lo dici ogni sera – ribatté Pesce, con voce stanca – E io ogni sera ti rispondo che non voglio vedere. A che scopo continuare a sprecare energie per qualcosa che non si può avere? –
– Perché è uno spettacolo magnifico – rispose Goccia, confusa – E le cose belle ci aiutano ad andare avanti. Anche quelle piccole –
– Avanti dove? – ribatté Pesce – Io nuoto ogni giorno avanti e indietro, ma sono sempre nello stesso punto. Ma almeno mi sono creato una routine, qualcosa che mi tenga occupato. Mi sono adattato – disse, chiudendo gli occhi – Dovresti farlo anche tu –